Marco Berry in "Il più grande mago del mondo - Houdini"

19 Luglio 2021

Dice che un po’ gli assomigliava, non altissimo, «io sono circa un metro e settanta e anche lui era tarchiatello, fisicato il giusto. Si era formato come acrobata e trapezista. Anch'io dentro sarò sempre un mago. Ho fatto Le Iene per quindici anni e ancora oggi, tutti, mi hanno registrato sul telefono come Mago. E il bello è che molti non sanno neppure il motivo». È nato già con il nome d’arte, «da ragazzino mi trovai a gareggiare ai campionati europei di magia. Mi chiedevano: ti chiamerai mago Marco? Non si poteva proprio sentire. Berry. Ebbi l’illuminazione. Io sarò sempre e solo Marco Berry». La magia è un linguaggio potente ma non sempre ne viene compresa l’autorevolezza, «c’è una grande difficoltà per ciò che concerne i maghi — spiega —, ci sono quelli bravi e quelli che si accontentano di fare e rifare un numero pensando che lo spettacolo dipenda da un attrezzo. Io capii immediatamente che per me la magia era una forma di espressione, un pretesto per raccontare favole, emozioni, esperienze. Volevo essere un attore che interpreta quella parte. Mio nonno mi diceva sempre che prima di addormentarmi, la sera, dovevo chiedermi: cosa ho imparato oggi? La magia mi ha insegnato tanto».

E come non innamorarsi di una figura eccezionale come Houdini: «Era in grado di fare cose straordinarie. Nel 1909 scoprì che non c’era ancora stato nessuno in Australia che aveva provato a volare. Allora andò in Francia, dove prese un velivolo, e in Germania, dove comprò il motore. Poi caricò su un transatlantico l’intera compagnia e attraversò l’oceano. Alla fine fece un volo di 300 metri e rimane il primo uomo ad aver volato laggiù. Era un campione del marketing, a New York organizzava le conferenze stampa in cui si faceva vedere appesa a testa in giù con la camicia di forza». Di Houdini Marco è uno dei più grandi collezionisti in Europa, «quella a Le serre è una prova generale. Torino è sempre la città giusta per fare da laboratorio culturale. Il mio desiderio è quello di girare con una tournée teatrale in cui allestire anche un museo, con filmati d’epoca, fotografie, manifesti, manette». Spettacolo puro, Berry ripercorre le tappe umane, oltre che artistiche, di questa icona della storia della magia e dominatore assoluto della scena americana. In scena ci saranno immagini di repertorio emozionanti, filmati d’epoca ed esperimenti dal vivo che terranno con il fiato sospeso le persone. La memoria di Houdini è legata, principalmente, all’arte dell’escapologia: la capacità di un prestigiatore di sapersi liberare da costrizioni fisiche e ambientali».

Le gabbie, sia di Houdini che di Berry, sono vere. «Domani farò tre evasioni che metteranno alla prova i nervi del pubblico: una spettacolare, una massacrante perché evaderò da una camicia di forza e una in cui sfido l’acqua». Al progetto ha collaborato anche Beppe Vercelli, il mental coach che oltre a seguire Marco lavora con molti sportivi tra cui la Juve, tutto lo sci, cinque giocatori della nazionale di pallavolo e molti altri. Perché le prigioni non sono solo fisiche, «quelle mentali — continua Marco — sono le più pericolose. Sono quelle che impediscono al grande atleta di ripetere la sua performance migliore, oppure a noi di lasciare una relazione che è finita ma che continua a bloccarci. Quotidianamente c’è qualcosa che ci immobilizza: una telefonata che non riusciamo a fare, un obiettivo che non si realizza. Dobbiamo lavorare sui nostri punti di forza, accettare e trasformare i nostri limiti in opportunità. Così si realizzano i nostri sogni».

 

L’evento, alle 21.00 in piazza Antico Ospedale, è gratuito con prenotazione fortemente consigliata.
Il posto può essere prenotato entro le ore 13.00 di venerdì 13 agosto scrivendo una mail all’indirizzo eventi@comune.vercelli.it.
Sarà possibile, fino ad esaurimento posti, presentarsi la sera dello spettacolo ed effettuare la registrazione in loco, con assegnazione del posto.

Sarà necessario presentare la Certificazione Verde Covid19 (Green pass).

La sera dell’evento è necessario presentarsi all’ingresso dell’area Antico Ospedale, accesso da Via Viotti, un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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