Cercasi cimici asiatiche per allevamento

31 Gennaio 2020

Halyomorpha halys

Appello della Regione Piemonte per recuperare uova della Cimice asiatica, che serviranno a mettere a punto la lotta biologica a questo insetto.

La cimice asiatica (Halyomorpha halys), arrivata da pochi anni in Italia, è diventata la maggior avversità per molte colture. Nel 2019 ha causato danni per centinaia di milioni di euro nella sola Italia settentrionale. Vista la gravità della situazione e l’impossibilità di tenerla a freno solo con trattamenti insetticidi, si sta organizzando un piano di lotta biologica a livello nazionale, per moltiplicare in laboratorio e poi liberare in natura i nemici naturali di questa cimice, in particolare Trissolcus japonicus, meglio conosciuto come “vespa samurai”, che ne attacca le uova.

Per riprodurre in gran numero questi insetti utili in laboratorio, servono molte uova della cimice asiatica per cui è indispensabile avere a disposizione migliaia di adulti, maschi e femmine, da tenere in allevamento per la produzione delle uova.

Si richiede pertanto la collaborazione della popolazione per raccogliere quantità elevate di cimici asiatiche (le altre specie, come la cimice verde Nezara viridula, non servono!) nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Chi trovasse adulti della cimice, che passano l’inverno in ambienti riparati (mansarde, sottotetti, cassonetti delle tapparelle, ripostigli vari…), può inviare una segnalazione a:

cimiceasiatica.disafa@unito.it   |  tel. 011 6708535

Il numero minimo per le segnalazioni è di almeno una cinquantina di adulti.

A seguito della segnalazione si procederà a prendere contatti per organizzare un sopralluogo volto alla raccolta degli esemplari.

In questo modo i cittadini, oltre a sbarazzarsi della presenza di questi insetti, contribuiranno a un progetto finalizzato a ridurre la presenza della cimice così dannosa alle coltivazioni, con il duplice beneficio di limitare sia l’impiego di insetticidi nelle coltivazioni sia l’invasione di questo insetto in autunno e inverno nelle abitazioni.

Tutte le informazioni sulla pagina della Regione Piemonte.

 

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