La Città nel Verde

Comunicati stampa

La Città nel Verde: come stanno le cose

Nessuna variante: zona edificabile dal 2011

 

Si sta assistendo, ancora una volta, a un atteggiamento che di politico non ha alcunché, ma tende a una disinformazione volta ad acquisire visibilità ed eventuale consenso.

Mi riferisco alla vicenda “Città nel Verde” per la quale un gruppo politico in particolare arriva a parlare – e a far scrivere – di “speculazione edilizia”.

E’ quindi, ancora una volta, il caso di intervenire per fare chiarezza ulteriore, evidentemente, rispetto a quanto gli atti deliberativi dicono e  descrivono nei dettagli, compresi quelli normativi ovviamente.

Con riferimento al progetto “La Città nel Verde”, previsto nella zona dei Cappuccini, va precisato quanto segue:

1. Trattasi di una previsione di Piano Regolatore vigente dal 2011 ( portata avanti dalla precedente Amministrazione ) e non già di una variante allo strumento urbanistico generale; i terreni ricompresi nell’ambito d’intervento denominato “Città nel verde – i Cappuccini” non sono pertanto qualificati “agricoli” dagli strumenti urbanistici vigenti, ma “edificabili”;

2. A ragione di ciò, i relativi proprietari sono tenuti a pagare le imposte (IMU) su tali terreni, in qualità di “aree edificabili”, fino dalla data di adozione del vigente Piano Regolatore (2004);

3. La specificità di tale area è quella di connotarsi quale luogo di “connessione” tra la città consolidata, rappresentata dai “Cappuccini” ad est, dalla Caserma a nord e dalle Carceri ed il  Cimitero ad ovest, e la campagna, coltivata a riso, a sud. Per tale ambito d’intervento il Piano Regolatore prevede, in coerenza con le norme regionali e provinciali, il recupero di un rapporto equilibrato tra i due ambiti, attraverso la realizzazione di residenze a bassa densità edificatoria ed ampie aree a verde, pubbliche e private, utili anche a realizzare una fascia – filtro tra l’urbanizzato e le risaie;

4. La sua attuazione avviene attraverso la preventiva redazione del progetto unitario di coordinamento, a cura dell’Amministrazione Comunale, che “sarà formato a seguito di richiesta da parte di soggetti che rappresentano almeno un comparto minimo d’intervento” (St pari a 25.000 mq.) – vd. art. 32.2 delle Norme Tecniche di Attuazione - che prevede, peraltro, l’identificazione di “comparti minimi d’intervento”, attuabili in via indiretta, attraverso lo sviluppo di uno strumento urbanistico esecutivo; 

5.L'area d'intervento interessa 322.112 mq, ma i limiti normativi vigenti permettono di realizzare residenze utilizzando tra il 6% ed il 12% di tale superficie.

6. A fronte di quanto sopra, il progetto prevede la realizzazione di un totale di circa 185.000 mq. di aree a verde pubblico (più del 50%, quindi, dell’area d’intervento)   oltre a quelle a verde privato, tutte con caratteristiche di mitigazione ambientale atte a migliorare le funzioni eco-sistemiche del suolo.

Con riferimento, poi, al disegno di legge in materia di contenimento dell’uso del suolo, a cui fanno riferimento gli esponenti della Lega Nord, è appena il caso di evidenziare che lo stesso, presentato alla Camera dei Deputati nel 2014, è stato dalla stessa licenziato il 12 maggio 2016 e trasmesso al Senato il 13 maggio 2016 e ad oggi rimane un disegno di legge. Peraltro, tale disegno di legge prevede nelle “Disposizioni transitorie e finali”, come per prassi amministrativa, l’esclusione dalla sua applicazione per tutti gli strumenti urbanistici per i quali i soggetti interessati abbiano presentato istanza per l’approvazione prima della data di entrata in vigore della stessa; per l’ambito in argomento tale istanza è già stata presentata da tempo dai privati.

Questi sono dati e riferimenti normativi, non illazioni.

Questo è il modo in cui questa Amministrazione si muove. Può non piacere ad alcune forze politiche, ma il richiamo che le stesse formulano, a ogni piè sospinto, al rispetto della gente e dell’informazione dovrebbe indurre i loro esponenti territoriali di primo piano a maggior conoscenza delle tematiche che trattano e ciò al fine di informare davvero i cittadini in modo corretto ed esaustivo. 

Maura Forte