Archivio Storico

INVENTARIO ON-LINE

Modalità di accesso alla sala di studio:
La consultazione dei documenti dell’Archivio Storico, libera e gratuita, avviene solo su prenotazione e previa presentazione di un documento di riconoscimento.

Riproduzione documenti:
Per quanto riguarda la riproduzione dei documenti si ricorda che:
non è consentita la riproduzione fotostatica dei documenti archivistici;
è consentita la riproduzione fotografica dei documenti archivistici a cura degli studiosi o dei professionisti di fiducia dell'Ufficio Archivio Storico, da eseguirsi nei locali dell'Archivio stesso;
in ogni caso nessuna riproduzione potrà essere eseguita senza la preventiva autorizzazione della Responsabile dell'Ufficio Archivio Storico.

Attività didattica e visite guidate:
Con l’obiettivo di avvicinare gli allievi delle scuole dell’obbligo e delle scuole medie superiori all’archivio ed alle testimonianze storiche in esso conservate, potranno essere concordate, su richiesta dei docenti interessati, visite guidate nel corso delle quali saranno presentati dall’archivista alcuni documenti significativi per la storia cittadina.
Potranno essere altresì concordate visite guidate da parte di studenti universitari, gruppi e associazioni.

Dove trovarci:
L'archivio è collocato al secondo piano della biblioteca civica, in via A.G. Cagna, 8 - Vercelli

Orario:
lunedì - venerdì: 9.00 - 13.00
Tel. 0161/596604
È necessaria la prenotazione:
alessandra.cesare@comune.vercelli.it 

Responsabile: Alessandra Cesare

0161/596285

Cenni storici sull'archivio:

L’Archivio Storico Comunale di Vercelli è uno dei più importanti del Piemonte e d’Italia.
Formatosi contestualmente alla nascita del Comune nel sec. XII, annovera tra i suoi fondi anche documenti anteriori a tale epoca. Subì nel corso degli anni dispersioni e perdite a causa di svariate vicende storiche, ma nonostante alcune lacune si può considerare d’ingente consistenza e fonte preziosa per lo studio della storia di Vercelli.

Di rilevante importanza sono soprattutto i documenti medievali, tra i quali il famoso cartario vercellese denominato Biscioni, nome che deriva forse dal fatto che sulle legature originali doveva essere raffigurato il “biscione”, stemma dei Visconti, signori di Vercelli nel periodo della sua compilazione, verso la metà del sec. XIV. Il cartario si compone di quattro codici, formanti un doppio esemplare, che raccolgono le copie autentiche notarili di 1271 documenti, il più antico dei quali, un diploma imperiale di Carlo il Grosso, risale all’882.

Di grande rilievo è anche la serie delle pergamene, oltre mille, che inizia con documenti del sec. XI.

Essa comprende diplomi imperiali a favore della chiesa di Vercelli, acquisti e cessioni di castelli, terre e beni fatti dal Comune, giuramenti di fedeltà, concessioni di cittadinanza, sottomissioni di vari signori, imposizioni di fodri, precetti, bandi, patti stipulati tra il Comune di Vercelli e altri comuni, atti della Lega Lombarda, fondazione di borghi franchi, trattati di pace, ecc. Sono quasi tutti documenti originali.

Di notevole interesse sono pure, non solo per la conoscenza della storia di Vercelli, ma della regione subalpina nei secoli XII e XIII i codici dei Pacta (394 documenti dal 1165 al 1335), delle Investiture e degli Acquisti, i quali raccolgono per la maggior parte documenti originali.

Nell’Archivio sono conservati anche i due codici degli Statuti comunali: uno del 1241, storicamente molto importante, e l’altro del 1341. Il primo è fra i più antichi corpi statutari che possano vantare i comuni italiani. Il secondo è ornato da miniature.

Altri pregevoli codici, di grande interesse sono: il Libro di matricola dei notai (1397-1722), contenente il “signum tabellionis” originale di 496 notai, il Libro dei privilegi, delle franchigie e delle immunità della città di Vercelli (1428-1570) e il Libro di provisioni e patti (sec. XVI).

Una vasta sezione dell’Archivio ospita gli atti notarili, in una collezione che va dal sec. XIV al sec. XVIII, formatasi grazie ad un editto del 1586 di Carlo Emanuele I, che ordinava ai notai di consegnare tutti i loro strumenti al podestà della città.

Un’altra sezione conserva gli atti amministrativi del Comune, tra i quali: Ordinati e deliberazioni, a partire dal 1386 fino alla fine del. sec. XIX; Libri di taglia dal 1379 al 1793; Libri dei debiti e dei crediti dal 1397 al 1599; Piante e disegni (circa mille, a partire dal sec. XVI).

Un’altra sezione raccoglie importanti archivi privati: Arborio Biamino, Olgiati, Ayazza, Ranzo.

Nell’Archivio sono conservati inoltre manifesti (dal 1528 al 1920) e fotografie. 

 

Ultima modifica: 12 Ago 2022 - 11:52